Essere Hacker?

Simbolo Hacker

Tempo fa mi sono (purtroppo) imbattuto nel blog di un tizio, che, a quanto pare è molto famoso (Mi sa che sono l’unico pirla a non averne mai sentito parlare) per le sue guide e manuali alla sopravvivenza dell’utente medio di Windows. Mi ha subito incuriosito un thread sull’hacking degli account MSN, sfociato sul significato del termine hacker (in verità mi hanno incuriosito i commenti quasi anonimi senza link che non fanno altro che complimentarsi con l’autore del blog senza fornire spiegazioni del loro entusiasmo).

Incoraggiato da poche perle di saggezza di alcuni saggi che si sono presi la briga di postare la lorointerpretazione del termine hacker, ho deciso di lasciare un commento, per supeprtare quei poveracci incompresi (come al solito). ecco il link al suddetto blog

Essere Hacker non è necessariamente una presa di coscienza delle proprie capacità, si può esserer hacker anche senza saperlo. Essere hacker è, secondo me, un modo di approcciarsi alla vita di tutti giorni, la volontà di capire cosa fa “funzionare” le cose e cosa vi è dietro ciò che può sembrare ovvio e poco profondo. Essere hacker è NON essere superficiali, porsi da punti di vista diversi per capire le mille sfaccetature della realtà. Essere hacker è continua ricerca, una ricerca compulsiva, quasi un bisogno incontrastabile, che ti fa divorare le man pages di Linux, l’ottimizzazione di Gentoo, e la compilazione di Apache. Riguardo al fatto che gli hacker non si definiscono tali, non è solo un discorso di umiltà di fronte all’impossibilità di sapere tutto (la sindrome del Faust vi dice nulla?) , ma anche un monito, un incoraggiamento per continuare la propria ricerca. Purtroppo la cultura Hacker è snobbata se non addirittura fraintesa: i media definiscono ogni crimine informatico come opera di fantomatici Hacker, uomini malvagi, teppisti….. inutile dirvi che questa definizione è totalmente sbagliata. Non mi ricordo chi disse che da un grande potere nasce un grande pericolo, ma questa è l’altra faccia della medaglia dell’essere hacker. Poeticamente potrei dire che i Cracker o, più correttamente, gli Hacker Black Hat, sono degli hacker che cedono alla tentazione e non rispettano l’etica: se dai un coltello ad un uomo può tagliarci le cipolle (:D) oppure farci una rapina, sta al singolo decidere cosa fare delle proprie risorse. Purtroppo noto che ci sono moltissime persone (anche in questo trail) che disprezzano la preziosa fame di sapere delgi hacker…… perchè prendere in giro SUroJAPAN per la sua operazione di disassembling di photoshop? chissà…. forse per invidia…. XD ->www.hackingisnotacrime.com< FaT MaTT (notare che non ho nessun numero nel nickname XD esso deriva dalla mia ammirazione per FatMike il cantante dei NOFX)

14 pensieri su “Essere Hacker?

  1. Guarda ti stimo… odio salvatore aranzulla… si crede di essere chi sa chi solo perchè ha solo 17 anni (è da 3 hanni che dice di avere 17 anni!)
    Inoltre la cosa che mi sta più su è che quel tipo si permette di parlare di hacking quando scrive post del tipo :
    come creare un contatto di msn messenger
    come trasferire la musica del pc all’ipod…
    Poi è riuscito addirittura a scrivere libro e a pubblicarlo (una cazzata enorme) e a creare articoli per una rivista….
    roba da matti

  2. Ciao Cazzo!
    (sai, mi piacerebbe incontrarti per strada e poter dire Vi presento il mio amico Cazzo! XD)
    CAvolate a parte…. ecco un bel link per tutti gli anti aranzulla XD:
    Nococozza Blog

    Non so se la conoscete, ma esiste anche una CANZONE contro aranzulla, appena trovo un link per scaricarla (me lhanno passata) lo posto qua XD

  3. Io ho sentito parlare del famoso Aranculet circa 5 minuti fa, perché sfogliando un forum ho trovato nella firma di un tipo “io odio Salvatore Aranzulla”.

    Se fosse un vero cucciolo di hacker, sarebbe una scoperta senza precedenti: il primo hacker su Windows, ovvero il primo bipede che fa hacking con il mouse.

  4. La persona di cui parli non si avvicina nemmeno al livello -1. ovvero = script kiddie.. che ti aspetti?

    A parte questo; Complimenti per gli articoli su XSS, magari un giorno ne scriviamo uno a quattro mani. che ne dici?

  5. I caratteri cubitali non mi piacciono.. ignorante almeno firmati -.- … mi piacerebbe avere un filtro Gentilezza su wordpress oltre ad Akismet…. non che abbia milioni di visitatori come SaLvAtOrE ArAnZuLlA (che in aramaico antico si traduce con UBER h4x0r lol scherzo)… ma i pochi che ho sono sempre stati gentili (di nuovo -.-)

  6. Ciao Dario!

    Eheheh in effetti è un pacco di tempo che non scrivo (e l’ultimo post è alquanto insignificante) ma devo dire che ultimamente sono stato davvero incasinato…. e poi l’università porta via un sacco di tempo.

    Comunque posso dire che sto per ricominciare a scrivere, prima però vorrei rilasciare un certo progettino anche se non so quanto ci vorrà 😀

  7. Condivido pienamente la tua defizione di hacker,uno stile di vita che va al di là dell’informatica.
    Purtroppo per fare riferimento a questo modo di essere bisogna sempre impiastricciarsi con l’esterofilia usando termini importati che molte volte falsano la realtà.Al solito pagine o blog come quello menzionato(che non è come il solo,ho letto cose molto peggiori)funzionano bene in rete.I motori di ricerca,gli spiders e compagnia bella reagiscono come chi le scrive vuole che reagiscano.Personalmente di quel tipo dico solo che nella sua cultura è perlomeno coerente.Ma è la sua cultura,non la mia,ne tantomeno quella di chi giustamente ha sete di conoscenza praticando strade diverse,se vuoi meno appariscenti,piu impegnative,ma sicuramente più utili sotto tutti gli aspetti.

  8. Davvero

    Spesso chi parla di hacking viene frainteso, mentre chi avvicina l’utente all’informatica come se fosse un demente (forse sto esagerando, spero non si offenda nessuno 🙂 ) viene pienamente ripagato, e questo è frutto del livello di informatizzazione italiana…. anzi è quasi una regola di mercato: come accade per la musica, il genere Pop è il più ascoltato perchè propone qualcosa di immediato ed orecchiabile, mentre ci sono altri generi più impegnati che possono non piacere al primo ascolto… ma bisogna cercare e cercare.
    Allo stesso modo per l’informatica, venderà molto di più un libro su msn o skype che non una guida alla sicurezza del proprio sistema… che dire…Cheap Thrills for cheap minds .

  9. Caro fatmatt non so nulla di “hacker” nè di “hacking”, ma la tua definizione di tal termine si avvicina molto a quello che io intendo per “filosofo”.. Quindi forse sono un “Hacker” anch’io e sei un filosofo anche tu! 😀
    In realtà potremmo starci a gloriare qui per ore dandoci a vicenda del filosofo o dell’hacker, ma credo che quello che sia importante è creare delle definizioni condivise che aiutino la comunicazione tra le persone.. in questo senso il lavoro che l’ “informazione” giornaliera fa sembra andare contro tutto questo, perchè non fa che banalizzare ogni cosa come buona o cattiva, creando delle categorie superficiali, e inscatolate in clichè utili solo per alimentare i pregiudizi delle persone.. Tuttavia credo che la tua definizione di Hacker (sebbene MOLTO più condivisibile di quella dei media, a mio parere) mi sembra un pò generica.. Se fosse così ci sarebbero mille sinonimi di hacker, davvero da “filosofo”, a “ricercatore” a “cultore del sapere”, eccetera.. Credo che ci sia bisogno da parte di tutti di specificare il termine, altrimenti con “hacker” si rischia di dire tutto e niente, perchè se ci pensi, quando abbiamo voglia di sapere sulle cose (oltre a quello che ci fanno credere) possiamo essere definiti tutti hacker.. Tuttavia leggendo su Wikipedia (perchè non nascondo che il tuo argomento mi ha interessato) ho notato che nelle prima righe ti ha dato pienamente ragione, e ti ringrazio per avermi scardinato questo pregiudizio perchè anch’io fino ad ora pensavo che hacker fosse uguale a cracker, e invece ora so che non è così! Detto questo, continuo a citare wikipedia:

    “Il New Hacker Dictionary, compendio online dove sono raccolti i termini gergali dei programmatori, elenca ufficialmente nove diverse connotazioni per la parola “hack” e un numero analogo per “hacker”. Eppure la stessa pubblicazione include un saggio d’accompagnamento in cui si cita Phil Agre, un hacker del MIT che mette in guardia i lettori a non farsi fuorviare dall’apparente flessibilità del termine. “Hack ha solo un significato” – sostiene Agre – “Quello estremamente sottile e profondo di qualcosa che rifiuta ulteriori spiegazioni.”

    Purtroppo non ho tempo di leggere il resto (la pasta chiama) e spero di approfondire in futuro, ma credo che queando si hanno nove definizioni di un termine in partenza, già ci sia qualcosa che non và, altrimenti si rischia di arrivare a frasi del tipo “Siamo tutti un pò hacker” o “C’è un piccolo hacker in tutti noi”, che dicono tutto e niente..
    Scusa il mio sfogo, deriva da un periodo di odio profondo verso il linguaggio parlato (se vuoi saperne di più vai sul mio blog http://www.jdylan.splinder.com alla voce silence day) fatto di definizioni, categorizzazioni e banalizzazioni, che non riescono MAI a cogliere in pieno la realtà delle cose.
    Ti ringrazio infinitamente per lo spunto, e ti faccio i complimenti per la tua voglia di salvare un termine così frainteso dai più.. Di certo il tuo messaggio è nobile, e condivisibile, direi anche eticamente valoroso, ma come sempre dopo un pò che scrivo mi inizio ad odiare perchè anch’io non faccio altro che definire definire definire, e forse è inevitabile, sono io che sono in un periodo di antitesi intellettuale.. Ti dico solo grazie per il tuo spunto. Leggerò (spero) presto gli altri post. Un abbraccio!

    Marco

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